lunedì 27 aprile 2009

06.04.2009 Il conto delle lune a Siracusa di Daniela Domenici

Un ambiente perfetto, la chiesetta sconsacrata di San Niccolò dei Cordari all'ingresso della zona archeologica di Siracusa, una motivazione importante,devolvere parte degli incassi alla LILT, per una rappresentazione assolutamente magica, "Il conto delle lune" tratto dall'omonimo libro di Marina Doria,
precocemente scomparsa proprio a causa di un tumore, la cui figlia, Egle Doria,ha voluto trasporlo per il palcoscenico e interpretarlo insieme a Emanuele Puglia per la regia di Camillo Mascolino e la scenografia di Federica Buscemi, spettacolo presentato dall'Associazione Materiali Vari e dal gruppo teatro Onda. "Il Conto delle Lune" è il suggestivo viaggio di Mimì, una ragazzina che con coraggio decide di fuggire da Cianciana, paese alle porte di Agrigento, dove la povertà la costringe a lavorare in una miniera di zolfo, scenario di
innumerevoli morti bianche, come si direbbe con un linguaggio attuale. Così Mimì indossa abiti maschili che diventano il lasciapassare del suo peregrinare per il mondo e le consentono di superare i pericoli che incontra attraverso le strade della Sicilia di fine Ottocento. La ragazza incide il trascorrere delle lune su un rametto d'ulivo, gesto da cui trae origine il titolo del libro e, di conseguenza, dello spettacolo e durante il suo viaggio, metafora della ricerca della libertà, incontra personaggi che l'aiutano a comprendere i sentieri
infiniti della vita. Sulla scena si muovono solo i due attori che interpretano i diversi personaggi, arrivando anche a cambiare costume in scena in tempo reale. Egle Doria è la coraggiosa Mimì, la tormentata Donna Mariastella, padrona della miniera di zolfo da cui lei fugge, l'allegra Madre Superiora del convento in cui
si ferma a riposare e a rifocillarsi, la saggia locandiera Donna Lisa. Emanuele Puglia è il severo sorvegliante della miniera, il povero padre di Mimì, lo sfortunato ma ironico carrettiere Don Calogero e il divertente cantastorie Rinzino, personaggi che Emanuele caratterizza anche interpretando canti della tradizione popolare siciliana accompagnandosi con la chitarra in modo davvero coinvolgente.
Ancora una volta vogliamo applaudire e ringraziare questi interpreti per averci voluto regalare uno spettacolo di qualità e livello così elevato sostenuto da importanti motivazioni sociali.

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